Cibi light

Febbraio è di solito il periodo di carnevale.
Fiocchi, Castagnole …
Pur di mangiarli, si ricorre spesso durante i pasti (e non solo a carnevale) ai “cibi Light”.
Saranno veramente “leggeri”?
Scopriamolo.

I cibi Light, sono un gruppo di alimenti al quale è stata tolta qualche sostanza nutritiva per essere appunto più “leggeri”.
Di solito, si modificano i grassi e i carboidrati diminuendo di conseguenza le calorie.
Se vengono diminuiti i grassi, si possono aggiungere più carboidrati oppure soluzioni acquose.
I carboidrati invece possono essere in parte sostituiti con zuccheri meno assorbibili o più dolcificanti (ovvero che, a pari quantità, dolcificano di più es. fruttosio).
In verità quindi, sono più leggeri ma, non sempre hanno una grande differenza in calorie e grassi o carboidrati; in effetti, come detto sopra, se da una parte si toglie, dall’altra si aggiunge (altrimenti l’alimento non sarebbe molto gustoso).
Facciamo un esempio.
Confrontiamo due formaggi spalmabili , uno normale e uno light. Cosa troviamo?
In quello normale più calorie e più grassi ma, in quello light più carboidrati, più acqua e meno vitamine e minerali (es. calcio la cui quota si riduce drasticamente)1 .
Quindi ci ritroviamo a pagare un alimento di più (visto che i light sono più costosi) , per avere meno sostanze nutritive e più acqua.
A volte poi, la differenza in calorie e grassi o carboidrati è veramente minima.
Ad esempio, parlando sempre dei formaggi è abbastanza limitante parlare di magro perché, anche nei light, la quota di grassi si aggira intorno al 15-20% (per 50 gr di prodotto si può avere comunque 8-10 gr di grassi).
Con questo, non voglio dire che occorre demonizzare tutti i light; pensiamo al dolcificante per i diabete che è molto utile. In effetti i light sono stati pensati e creati più che altro per le persone con problematiche particolari.
Inoltre, spesso si cade nel tranello che “è light, allora ne mangio più” e così immetteremo almeno un 20-25% in più di calorie che, se avessimo mangiato il corrispondente alimento non light.
Infatti, il nostro apparato digerente è stato creato per far si che, non appena riconosca zuccheri e altre sostanze nutritive, metta in moto il “circolo della sazietà” per cui, sentendo che le sostanze nutritive ci sono, dopo un po’ saremo sazi.
Questo meccanismo è reso però più difficile dalle sostanze artificiali immesse negli alimenti light le quali, non danno lo stesso senso di sazietà per pari quantità.
Occorre quindi, prima di buttarsi in alimenti light, confrontare l’etichetta nutrizionale con il suo corrispettivo alimento non light e vedere se c’è un’ effettiva diminuzione dell’apporto di grassi, carboidrati e/o calorie.
Ricordiamoci inoltre che, qualsiasi alimento (pur grasso che sia) può diventare light semplicemente riducendone la quantità mangiata!

Dott.ssa Dietista
Jessica Petruzzi

1 ) fonte www.inran.it

FacebookTwitterShare

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>